Soluzioni abitative: Sae e container (versione inglese)
In seguito agli eventi sismici di ottobre, con la graduale chiusura delle aree di accoglienza allestite dopo il terremoto del 24 agosto e l’esigenza di garantire una sistemazione di breve periodo a un numero di cittadini cresciuto in modo esponenziale in poche ore, sono state realizzate aree container a uso abitativo nelle Regioni Umbria e Marche, che hanno sostituito i campi attendati impossibili da attrezzare a causa delle condizioni meteorologiche del periodo. Questa soluzione ha consentito di dare una risposta abitativa, seppur provvisoria, a chi non poteva allontanarsi dal proprio territorio.
Fin dalle settimane successive al 24 agosto si è lavorato per garantire sistemazioni di lungo periodo ai cittadini con casa inagibile o in zona rossa nei comuni maggiormente colpiti attraverso la realizzazione di Sae - Soluzioni abitative in emergenza.
In seguito al terremoto del 24 agosto, Regioni e Comuni interessati hanno potuto usufruire dell’Accordo quadro per la fornitura di Sae -Soluzioni abitative in emergenza sottoscritto dal Dipartimento della Protezione Civile e attivare appalti specifici per la realizzazione di strutture destinate ai cittadini con casa inagibile o in “zona rossa”, che consentano loro di vivere nei territori colpiti fino alla ricostruzione. Il fabbisogno alloggiativo quantificato dopo il sisma di agosto è però radicalmente mutato dopo le scosse di fine ottobre e, nuovamente, dopo quelle di gennaio.
Per la realizzazione delle Sae, il Dipartimento si avvale delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, i quattro soggetti attuatori che provvedono anche all’esecuzione delle attività preliminari all'insediamento delle Sae e alle opere di urbanizzazione, sulla base della ricognizione dei fabbisogni nei singoli territori svolta dai Comuni.
Le Sae sono soluzioni abitative antisismiche realizzate nel rispetto del risparmio energetico, di 40, 60 e 80 metri quadri, smontabili e riconvertibili, completamente arredate, collegate da percorsi pedonali e da aree destinate al verde, adatte a qualsiasi condizione climatica e privi di barriere architettoniche, a garanzia dell'accessibilità di tutti gli ambienti.
Le scosse di ottobre rappresentano un punto di svolta nell’ambito dell’assistenza alla popolazione, a causa dell’alto numero di persone fuori casa e dell’imminente arrivo dell’inverno.
La soluzione dei container a uso abitativo – integrata con moduli a uso ufficio, di servizio, sale comuni e refettori – è stata adottata per dare accoglienza ai cittadini che non hanno potuto lasciare il proprio territorio.
I Sindaci hanno dato indicazioni sulle aree per la realizzazione degli insediamenti al Dipartimento, che si è invece occupato di installare i moduli. Per verificare l’idoneità delle aree il Dipartimento ha inoltre condotto, avvalendosi anche dei Centri di Competenza, attività di sopralluogo, insieme alle Amministrazioni Regionali, ai Comuni e allo Stato Maggiore dell’Esercito.
Il 2 marzo, con la consegna degli ultimi moduli temporanei nel Comune di Norcia, è stato completato l’allestimento di tutte le aree container. Sono stati complessivamente 23 gli insediamenti abitativi realizzati in nove comuni delle province di Macerata, Fermo e Perugia per dare alloggio temporaneo a circa 1.100 persone.
I dati riportati in questa sezione sono aggiornati al 31 marzo 2017 e fanno riferimento alle attività coordinate dalla Direzione di Comando e Controllo istituita a Rieti il 28 agosto 2016. La struttura è rimasta operativa fino al 7 aprile 2017.