Le tappe dell'emergenza
- Evento trascorso
- Evento in corso
- Evento futuro
L'incidente
![](/static/dee0c9aa9496e80cbc005afdc0ee02b8/01-51799242331-6bd9114db1-c.jpg)
Nella tarda serata del 13 gennaio 2012, la nave da crociera Costa Concordia con a bordo oltre 4 mila persone urta uno scoglio davanti all’isola del Giglio e si incaglia vicino al porto. Il bilancio del tragico incidente è di 32 vittime. Nelle prime ore, il soccorso e l’assistenza ai passeggeri sono gestiti dal Sistema locale di protezione civile.
I primi interventi
![](/static/6904ba49b5ffb9c581b3aa6c248b4867/02-51799248771-fae95efcd9-c.jpg)
Con la dichiarazione dello stato di emergenza del 20 gennaio 2012, il Capo Dipartimento della Protezione Civile assume il coordinamento delle operazioni a partire da tre priorità: il monitoraggio degli spostamenti della nave, la protezione dell’ecosistema e la ricerca dei dispersi. Quest’ultima attività proseguirà per tutta l’emergenza e si concluderà a ottobre 2014 con il ritrovamento dell’ultima vittima, durante lo smantellamento della nave a Genova.
La rimozione del carburante
![](/static/37fc100077a5b9732ed4d66bb2ba1f4e/03-51799250006-3c16aba909-c.jpg)
La prima fase delle operazioni è la messa in sicurezza del relitto con la rimozione del carburante, o debunkering, che si conclude due mesi dopo l’incidente. Sono prelevati oltre 2 mila metri cubi di idrocarburi, recuperati 240 metri cubi di acque nere e viene avviata la pulizia del fondale dagli oggetti fuoriusciti dalla nave. Per tutta la durata delle operazioni resta alta l’attenzione all’ambiente: nei due anni e mezzo di lavori ARPAT, ISPRA e soggetti incaricati da Costa Crociere realizzano 40 mila campionamenti delle acque e dei fondali marini, senza rilevare anomalie significative dei parametri.
Le operazioni che precedono la rotazione
![](/static/b5e11424d242eccd28aa5d484087ffa1/04-51799358103-6bba57d2b1-c.jpg)
Nell’estate del 2012 iniziano le operazioni propedeutiche alla rotazione del relitto: analisi, carotaggi e trivellazioni, a cui seguono le attività di stabilizzazione, il posizionamento di 11 cassoni sul lato emerso e la realizzazione di un falso fondale costituito da sei piattaforme di acciaio subacquee posizionate in modo da creare una base stabile.
La rotazione
![](/static/2deddd52dcc613e1b090409b01fe5490/05-51799600129-a12d7bd246-c.jpg)
La rotazione del relitto, o parbuckling, ha inizio il 16 settembre 2013 alle 9.00 e si conclude con successo dopo 19 ore di lavoro. La Concordia viene riportata in posizione verticale dopo una rotazione di 65 gradi e appoggiata sul falso fondale.
La stabilizzazione
![](/static/c9f537587921fdb4c6219d8f2cdfa814/06-51799354008-a3127f25d5-c.jpg)
Gli interventi di messa in sicurezza del relitto avviati dopo la rotazione si concludono a dicembre 2013. La Concordia è così pronta ad affrontare le condizioni atmosferiche della stagione invernale. Tra aprile e luglio 2014 sono installati 15 cassoni sul lato precedentemente immerso e altri quattro sul lato opposto.
Il rigalleggiamento
![](/static/b78649f37db152a8ecccc4c1b5080510/07-51799253736-bca2ebed77-c.jpg)
A luglio 2014 viene avviata la delicata fase di rigalleggiamento, o refloating, che dura una settimana. I 30 cassoni, inizialmente pieni d'acqua, sono progressivamente svuotati fornendo la spinta necessaria a far rigalleggiare lo scafo. La Concordia riemerge di circa 17 metri.
La partenza dal Giglio
![](/static/b798ad2b4882c29c623276529333a737/08-51798287557-4a332c235b-c.jpg)
Il 23 luglio 2014 le sirene delle navi in mare e l’applauso della gente sul molo salutano la Concordia, che lascia l'isola del Giglio per raggiungere Genova, trainata da due rimorchiatori oceanici e accompagnata da un convoglio di mezzi in grado di intervenire in caso di emergenza.
L'arrivo a Genova
![](/static/7842ec8c99c3c6190cae2003ae6cd28f/09-51799967060-b43c68218f-c.jpg)
Il 27 luglio 2014, dopo quattro giorni di navigazione, la nave è ormeggiata al porto di Genova Prà-Voltri e affidata al consorzio Saipem-San Giorgio. Mentre a Genova inizia lo smantellamento della Concordia, sull’isola del Giglio si procede con le attività di pulizia e ripristino dei fondali.